Ettore

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mercoledì 15 aprile 2015

LE MARTIRI DEL XXI SECOLO : LE SINGLE “ROMANTICHE” (by Liberal)

Considero il mio blog un'interessante arma di comunicazione, che mi mette quotidianamente in contatto con il mondo, da cui traggo massima ispirazione per le mie farneticazioni, ecco allora che se queste pagine "vogliono" diventare espressione di altre voci posso solo esserne onorata... Anche se, carissimo Liberal, io sarei stata molto meno delicata! 

LE MARTIRI DEL XXI SECOLO : LE SINGLE “ROMANTICHE”
L’universo femminile è vario, tanto vario, non classificabile, né riconducibile ad alcuna schematizzazione. Chiunque si sia impegnato in questo improbabile tentativo non ha potuto far altro che uscirne sconfitto. C’è, però, una parte dell’universo femminile che può considerarsi suscettibile di classificazione e noi il tentativo lo vogliamo fare: vogliamo classificare la categoria delle single!
Nessuna pretesa, ovviamente, di considerare esaustivo l’argomento, ma il mondo delle single ci incuriosisce, ci stuzzica, forse ci affascina. Comunque sia, è un mondo sicuramente da rivalutare.
Questo mondo, visto dalla parte degli uomini, sembra dividersi in quattro categorie sufficientemente delineate.
Senza offesa per nessuna, anzi, con grande rispetto, le categorie potrebbero essere le seguenti: single zitelle, single single, single maiale ( aggettivo utilizzato nell’accezione e nella dizionesimpaticamente “toscane”) , single romantiche.
Le single “zitelle” sono quelle che sino a poco tempo fa venivano definite esclusivamente “zitelle”: donne avanti con l’età, che accettano passivamente il loro status di “donne sole” senza avere alcun potere di modificare questa condizione e che odiano, non tanto gli uomini, quanto qualsiasi donna potenzialmente in condizione di avere quello che loro non hanno mai avuto.
Si tratta di una categoria in via di estinzione, sopraffatta dalla modernità e, soprattutto, offuscata volutamente dal modo “politicamente corretto” con cui i media pubblicizzano il mondo femminile. 
Le single “single”, ossia la categoria psicologicamente e contrattualmente più forte del mondo femminile, sono quelle donne che, in parte reduci da esperienze matrimoniali e/o di convivenza dall’esito infausto,  non hanno alcuna intenzione di barattare la propria libertà con un rapporto di coppia. Sono le donne che conquistano l’uomo quando vogliono, cercano l’uomo quando lo desiderano, sovvertono in qualsiasi momento la loro condizione.  Sono loro a decidere quando, come e se  “utilizzare” qualche esponente del mondo maschile. E’ la categoria più invidiata dalle donne ( e chi dichiara di ammirarle, mente spudoratamente) e più temuta dagli uomini. L’uomo che “incappa” in una single “single” è destinato alla disperazione. 
Le single” maiale” ( lo ripetiamo: nell’accezione simpatica toscana) sono quelle donne che mal sopportano la loro solitudine, non certo o non solo per carenza di affetto, quanto per l’assenza di un uomo che le adori “fisicamente”. Il loro disagio di non avere una reale vita di coppia, di non avere un compagno, di non avere un matrimonio, di non avere figli, pensano di superarlo ( o, meglio, di negarlo e di non farlo notare al mondo intero) mostrando tutta la loro esuberanza sessuale. La loro giornata è condizionata dalla preventiva ricerca, per la sera, di un incontro. Ma, non un incontro furtivo, segreto o virtuale: il loro obiettivo non è il sesso fine a sé stesso. Il loro obiettivo è “ dare prova pubblica” di essere in grado di avere un uomo quando vogliono! Sono quelle donne che, per paura di essere considerate” zitelle”, hanno la necessità di mostrare al mondo intero che sono single per scelta propria e non per scelta degli altri. 
Non cercano l’uomo giusto, ma cercano “ un uomo qualsiasi”. Possibilmente sposato ( l’alibi, per amiche e per le colleghe, dell’impossibilità di una “relazione duratura” perché lui ha moglie e figli, è la più frequente), certamente benestante ( se si unisce l’utile al dilettevole è meglio), mai intellettuale ( troppo complicato stargli culturalmente dietro).
In pratica, la single “maiala” ha necessità di mostrare la sua libertà,  la sua scelta di essere “single” e l’attrazione fisica e sessuale che suscita negli uomini. 
Infine, c’è la quarta categoria di single: le “romantiche”. E loro sono le vere martiri del ventunesimo secolo, le vere sante, le vere vittime di un universo maschile ormai destinato all’inutilità.
Le “romantiche” sono single realmente e pubblicamente “contro la loro volontà”. Vorrebbero un amore, vorrebbero un marito, vorrebbero una famiglia, vorrebbero figli, ma non hanno questa opportunità. Non sono selettive: il vero problema è che gli uomini disponibili sono troppo pochi rispetto al numero delle “romantiche”. Sono donne costantemente alla ricerca di una “sistemazione sentimentale”, terrorizzate dal fatto che il tempo passa, che l’orologio biologico avanza inesorabilmente, che ogni giorno dovranno rispondere sempre alla stessa domanda ( sei fidanzata?) con la quotidiana risposta ( non ho trovato ancora l’uomo della mia vita).  
Per le “romantiche” ogni giorno può essere il giorno buono per trovare l’uomo della loro vita. Purtroppo, ogni sera, prendono atto che è trascorso inutilmente un altro giorno.
Le vedi ogni sera ad un party, ad una cena, ad una festa, ad un incontro, culturale, in una palestra, per le vie principali della città, nei villaggi turistici, scrutare l’orizzonte alla ricerca di uno sguardo che si incroci. 
Generalmente escono in piccoli gruppi ( due/tre al massimo) per paura di non essere notate nella moltitudine. Mai volgari, sempre impeccabili, a qualsiasi ora del giorno e della sera perché non sanno mai quando incontreranno l’uomo giusto. 
Una coltellata al cuore ogni volta che una loro amica “si sistema”. Una coltellata al fianco ogni volta che una loro amica” ha un figlio”. Il loro incubo è quello di aprire la cassetta della posta e trovarvi l’invito alle nozze di qualche amica. Sono sensazioni di dolore e mai di invidia o di cattiveria. Sentono di far parte di un gruppo che condivide una situazione di pericolosa precarietà e non perdono mai la speranza di trovare l’amore della loro vita. 
Sono le martiri del ventunesimo secolo perché vorrebbero dare ( anche senza riceverlo) affetto, vorrebbero rendere migliore il proprio mondo e quello altrui, ma si scontrano contro un muro di indifferenza.
Sono la parte migliore dell’universo femminile, anche se nessuno darà loro la possibilità di dimostrarlo. 
Liberal 


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