Ettore

Ettore

martedì 27 ottobre 2015

Io, lo spirito dell'Expo, non l'ho capito!

Davvero c'è qualcuno che sia sia divertito all'Expo?
Che terribile esperienza! Avrò sbagliato il periodo, sarò stata ingenua, ma a me proprio non ha lasciato una buona impressione.
Ebbene sì anche io, ieri, ad una settimana dalla chiusura della "fiera" dell'alimentazione più discussa del 2014 (perché hanno iniziato a martorizzarci le balle che io non ero ancora madre) sono andata a visitare l'Expo, che detto così lascerebbe presumere una bellissima giornata all'insegna delle culture alimentari straniere, invece ha rafforzato in me la convinzione che se vuoi conoscere la cultura di un paese, in quel paese ci devi andare!
Siamo partiti da casa alle 5.30 e la prima coda l'abbiamo fatta a Parma, in autostrada, un incidente ci ha tenuti tra camion e automobilisti impazienti circa un ora in più , secondo i nostri calcoli saremmo dovuti arrivare a Milano alle 8.30, tra parcheggio e navetta alle 9 saremmo stati pronti a conquistare i padiglioni più ostici... Invece prima delle 10.30 non abbiamo varcato i cancelli dell'Expo.
Va beh, dai, siamo dentro, ci siamo detti, iniziando a sentire la tensione del viaggio che se ne andava (per poco), siamo andati a mangiare qualcosa dal l'unico produttore di panini che davvero rappresentativa la globalità dentro quel marasma, e che di nutriente non offriva nulla, così da poter sopportare meglio l'attesa... idea geniale perché dopo 30 nano secondi un mare di persone è stato vomitato dentro al parco assediando anche l'unico punto di ristoro low cost: Mc Donald!
Un invasione! Ora capisco perché mia nonna aveva paura di dover scappare in caso di attentato (ottimista la nonna Lea!).
Eravamo circondati da adolescenti ululanti a cui non fregava una cippa di dove li avessero portati a razzolare, l'unica cosa che a loro importava era fare casino e sburlanare gli altri.
Trenini costituiti da nanetti legati insieme circondati da maestre schizzate ed indaffarate a tenerli d'occhio per riportarne a casa almeno l'80%! Bambini che per via dell'altezza insufficiente non potranno raccontare nulla a genitori che se avessero saputo in che bordello li hanno mandati si sarebbero mangiati la direttrice dell'istituto.
Madri dementi con figli talmente piccoli che probabilmente avevano ancora un pezzo di cordone ombelicale da medicare fra un padiglione e l'altro... Non sapevi a chi lasciarlo? STAVI A CASA!!! 
Famigliari senza scrupoli che per saltare le code si sono trascinati appresso anche il nonno novantenne incapace di intendere e di volere , ma munito di sedia a rotelle, preziosissimo passepartout .
Fanatici sventolanti il loro cazzo di Expo-passaporto alla rincorsa di un timbrino in più... Gente che probabilmente un passaporto vero non ce l'ha.
In meno di due ore dall'apertura dei cancelli il padiglione dell'Italia registrava già un km di coda ferma, fissa, roba che una tartaruga a confronto corre, che ti chiedi:" Ma sta gente da dove è arrivata? Ha dormito qua?" ; quello degli Emirati non l'abbiamo neanche considerato e quello del Giappone era asceso al mondo degli intoccabili con la sua coda da 7-8 ore costituita da semidei che ti guardavano con aria di sfida, con fierezza come se l'avere perso mezza giornata della loro probabilmente inutile vita, li rendesse più fighi! 
Appena sulla mia labile mente si è affacciata la possibilità di perdere mezz'ora di tempo per visitare... UN CAPANNONE, ho capito che non ero come loro.
Io che non sopporto le attese di nessun genere, che vivo nella città delle rotonde (anche se poi la maggior parte della popolazione non sa come si fanno), che se voglio una cosa vado su internet e me la compro al tempo di un click, che ho solo conti corrente on line per evitare code agli uffici, che al supermercato uso il 'Salva tempo'... Non potevo sopportarlo.
Che poi mi sono fatta un sacco di domande:
Ma sta gente? Come fa a stare in piedi otto ore? Cioè, non ho visto nessuno seduto a terra o portarsi uno sgabello, è fisicamente possibile poter ancora camminare dopo otto ore di passettini ? Erano seguiti da una troupe medica? È , in realtà, un esperimento sociale? 
E ancora... Portavano un catetere? Hanno sedato i figli prima di intraprendere l'impresa? 
Lo sanno, questi, che in otto ore si va in macchina fino in Puglia, quindi l'Italia te la puoi fare tutta dal vivo, e che in aereo puoi raggiungere la maggior parte dei paesi con padiglione sold out e mangiare davvero ciò che la loro terra offre?!
Otto ore per guardare delle foto?
Cinque ore per mangiare in piedi i tipicissimi würstel Citterio??????? 
E poi esiste davvero qualcuno che abbia visitato il padiglione del Giappone? Vorrei stringergli la mano ... E presentargli uno psicologo bravo! 



1 commento:

  1. io la penso esattemente come te, e sono fiera di non esserci andata!

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